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C.I.P. n. 9 - PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO
NON C'È BISOGNO DI PAROLE SE SAI SORRIDERE AL MOMENTO GIUSTO!
I CLOWNS DI PROTEZIONE CIVILE DEL CENTRO RAMPI
Angelo Ferrante
Presidente CPC AR (Clowns di Protezione Civile Alfredo Rampi)
Dal giungo del 2007 sono passati già quasi tre anni ma ci sembra ieri.
Un’idea, una splendida idea dicevano tutti.
Un’idea nuova e non solo in Italia.
Unire le caratteristiche di un operatore di Protezione civile e quelle di un clown per poter raggiungere qualcuno che è più difficile raggiungere, qualcuno che si impaurisce di una divisa, qualcuno che ha bisogno di qualcosa di diverso e di più, passata l’emergenza e i momenti più critici. Qualcuno a cui insegnare in modo giocoso come affrontare i pericoli più comuni della vita quotidiana.
Questo vogliamo sia il clown di protezione civile.
Siamo una delle sedi del Centro Rampi onlus e con il Centro Rampi ci muoviamo in collaborazione con lo Psicar e con il Noar.
Certo non è facile, è tutto da inventare.
Ma gli ultimi avvenimenti catastrofici accaduti in Italia, uno per tutti il terremoto in Abruzzo, hanno dimostrato quanto sia necessario e quanto sia gradito e non solo dai bambini, come si potrebbe pensare immediatamente, l’intervento dei clowns.
Anzi alle volte sono proprio gli anziani o i ragazzi a partecipare di più, mentre le mamme ed i papà, anche se solo per poche ore, si possono rilassare un po’ mentre i propri figli assistono ad uno spettacolino o sono intrattenuti con gags, giochi e micromagie.
E’ stato così a San Vittorino, in uno dei nostri interventi, in un giorno speciale, il giorno di Pasqua 2009, nella tendopoli, nella fredda primavera abruzzese resa ancora più difficile dalla tragedia accorsa solo una settimana prima.
Anche lì insieme al Noar ed in collaborazione con lo Psicar; un test importante per la nostra associazione, un test che è andato sopra le nostre aspettative, nonostante le difficoltà organizzative e nonostante fosse la prima volta che come Cpc Ar ci trovassimo a fronteggiare una situazione così drammatica.
In quella realtà sospesa di una vita che non è più la vita reale e dove è ancora più forte la voglia di normalità, i clowns, che la normalità la trasformano in magica fantasia, sono stati accolti con un grande entusiasmo da tutti. Dai piccoli e dagli anziani e perfino da un gruppetto di ragazzetti che all’inizio sembravano tanto diffidenti per poi partecipare insieme a noi finendo col salutarci con grandi abbracci affettuosi.
I Clowns CPC al campo di Accoglienza San Vittorino
In un’altra occasione, nel 2009, siamo intervenuti con il Noar e lo Psicar: in una manifestazione/festa delle donne operate di tumore al seno aderenti all’Associazione Pagaie Rosa che si è svolta a Roma, sul Tevere.
Donne nuovamente sorridenti, donne che hanno affrontato e superato un momento difficilissimo che strazia nell’intimo la sensibilità femminile e con l’aiuto dello sport hanno trovato la forza di vincere la paura e non di rinchiudersi nel dolore. E abbiamo voluto esserci con il resto del Centro Rampi.
Un momento della manifestazione
E ora un nuovo anno è iniziato, il terzo appunto per il Cpc Ar.
E già mille programmi.
Uno in particolare, un laboratorio teatrale con i "giovani" clowns per sviluppare le varie tecniche artistiche e soprattutto imparare a liberare la fantasia e l’improvvisazione.
Ed ancora il nostro intervento semplicemente come Cpc presso l’Ospedale di Anzio, dove in collaborazione con la sede locale della Croce Rossa Italiana, abbiamo programmato degli interventi per ora presso il reparto pediatrico, sperando poi di occuparci anche di altri reparti e strutture.
Insomma tante idee da portare avanti ed insieme, e per sviluppare tutti i nostri progetti, è già partito il nuovo corso di preparazione dei clown di protezione civile per l’anno 2010.
Un corso che vede tra i soci del CPC Ar un’insegnante professionista conosciuta in tutta Italia, una Clown di grande esperienza .
Inoltre si sono aperte possibili nuove collaborazioni sempre con la C.R.I.
Siamo convinti infatti, e purtroppo anche questo ha evidenziato il terremoto in Abruzzo, che sia necessaria una seria preparazione per affrontare questo tipo di volontariato.
In quei momenti tanti cittadini hanno avuto l’impulso di prendere e partire. Gli italiani sono famosi per il loro grande slancio ma non si può prendere e partire perché anzi si può finire con l’intralciare le operazioni di soccorso e nulla più, vanificando la grande voglia di aiutare.
E così non si deve pensare che sia sufficiente truccarsi un po’ il viso e mettersi un camicione colorato per fare il clown.
I clowns del Cpc Ar non sono e non vogliono essere animatori.
Ecco il perché dei 6 mesi di corso. Impegnativo certo, che richiede costanza e determinazione, per imparare, con gli psicologi dell’emergenza, le principali linee di comportamento per affrontare correttamente situazioni gravi e pericolose, per conoscere e fare proprie le semplici ma fondamentali norme igieniche da rispettare ed insieme imparare le tecniche del primo soccorso. Un corso che alla fine certamente libererà il clown che abbiamo in noi permettendogli di arrivare al cuore di chi lo sta aspettando anche senza saperlo.
Il nostro motto:
Non c’è bisogno di parole se sai sorridere al momento giusto!