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C.I.P. n. 19 - FORMAZIONE E SCUOLA
NO BULLI – LEGAL BUS
Una nuova linea di trasporto nel comune di cave per collegare educazione alla legalità, rispetto degli altri e del patrimonio comune, educazione ambientale
Daniele Biondo*, Rita Di Iorio**
* Presidente Centro Alfredo Rampi Onlus. **Vice-presidente Centro Alfredo Rampi Onlus
La scuola, oggi più che mai, deve offrire agli alunni l'opportunità di acquisire schemi mentali da utilizzare nella società civile, ragion per cui, deve effettuare un'autentica ricerca dei valori della dignità umana, finalizzata al raggiungimento della responsabilità individuale e collettiva, al rispetto degli altri, alla solidarietà. Bisogna promuovere processi educativi mirati a rimuovere i fenomeni di disagio e far crescere negli alunni, e soprattutto nelle famiglie, la consapevolezza del valore e del ruolo che ogni individuo ha nel processo di crescita culturale e sociale di una società civile. La cultura della legalità deve essere un orientamento a "saper vivere", attraverso situazioni operative di "ricerca-azione", in cui gli alunni possano scoprire il senso di responsabilità, l'autostima, la sicurezza.
OBIETTIVI SPECIFICI
La costruzione di una scuola sicura, nel senso più ampio del termine, che rappresenti un contesto educativo, protettivo e garante delle regole condivise, richiede la realizzazione di buone pratiche educative di promozione della salute e della sicurezza; la programmazione di attività didattico-educative che prevedano momenti formativi e informativi incentrati sulle regole dello stare insieme, la prevenzione di comportamenti a rischio. A tal fine riteniamo sia necessario:
Sviluppare la coscienza civile, costituzionale e democratica.
Educare all'interiorizzazione e al rispetto delle regole come strumenti indispensabili per una civile convivenza.
Sviluppare competenze comunicative ed espressive.
Educare all'ascolto.
Potenziare la consapevolezza di "sé".
Sviluppare la creatività di pensiero, di linguaggio e di relazione.
Favorire un atteggiamento di convivenza rispettosa delle regole democratiche.
Sensibilizzare all'accoglienza dell'altro nelle varie situazioni.
Acquisire la capacità di discutere, affrontare problemi, indicare soluzioni.
Capire che la pluralità dei soggetti è una ricchezza per tutti.
Capire che le regole sono strumenti indispensabili per una civile convivenza.
Favorire l' acquisizione dell'identità personale, civile, sociale.
Accrescere la capacità di lavorare in gruppi nel rispetto dei ruoli
METODOLOGIA E FILOSOFIA DELL’INTERVENTO
La nostra proposta si è realizzata attraverso una metodologia che:
ha attivato tutte le risorse della persona coinvolta nel percorso formativo;
è stata centrata sul lavoro di gruppo (focus group, circle time ecc.) per affrontare ed elaborare le emozioni suscitate dalla tematica affrontata;
ha previsto un rapporto dialettico tra teoria e prassi;
ha permesso di fare ricerca ambientale sull’ambiente di vita del gruppo di persone coinvolte nel percorso;
ha permesso di verificare sul "campo", attraverso un'esperienza concreta, le conoscenze apprese.
La nostra Associazione ha proposto una filosofia dell’educazione alla legalità che vede accomunati gli interventi di educazione civica, di educazione all’ambiente e di educazione al rispetto dell’altro e dei codici della convivenza civile. Pensiamo che questi tipi d’interventi educativi siano accomunati dal comune impegno di contrastare quelle che abbiamo definito "Patologie Civili" (Biondo D., 2008, " Fare gruppo con gli adolescenti . Fronteggiare le patologie civili negli ambienti educativi", Franco Angeli) Così come, infatti, il branco antisociale attacca la convivenza civile di un quartiere attraverso comportamenti violenti di teppismo e di vandalismo, così il sottogruppo-classe prepotente attacca con i suoi comportamenti di bullismo (e spesso di razzismo) il funzionamento gruppale dell’intero gruppo classe, ed insieme ad esso il funzionamento scolastico ed il processo d’apprendimento. Le istituzioni educative e le amministrazioni locali che non contrastano tali patologie dei sistemi di convivenza sociale sono inevitabilmente destinate a fallire il loro mandato e a condividerne la patologia del funzionamento sociale. Con patologia civile, quindi, intendiamo tutto ciò che attacca, in certi ambienti socio culturali, l’armonia, la solidarietà, il rispetto dell’altro e della cosa pubblica, la coesione e la convivenza civile. Gli interventi di educazione alla legalità, di conseguenza, non possono che essere trasversali ai diversi campi dell’intervento educativo, secondo lo schema illustrato qui di seguito.
Il percorso del Progetto viene è stato scandito da un insieme di iniziative che hanno visto i giovani protagonisti ed attori di azioni diversificate:
Attività con le scuole del Comune di Cave per avviare un processo di coinvolgimento con bambini, ragazzi, insegnanti e famiglie per la costruzione di un clima affettivo positivo della classe, per far emergere come il rispetto dell’altro e l’agire secondo le regole (agire per il gruppo) significhi vivere la propria creatività tenendo conto degli altri, dialogando con gli adulti, rifuggendo dall’esclusione. Analisi del bisogno della legalità, incontri in classe, incontri formativi con i docenti, sportello per la famiglia docenti e personale ATA
Un coinvolgimento attivo del territorio, attraverso momenti-eventi pubblici che, grazie all’utilizzo di un mezzo ad alto impatto pubblicitario (il LEGAL BUS) hanno visibilizzato l’intervento attivo dei ragazzi per affermare i valori della legalità, del rispetto della cosa pubblica e della convivenza civile
L’approfondimento dei diversi temi connessi con la sicurezza e la legalità con un incontro con un esperto della legalità (Magistrati, educatori, forze dell’Ordine) per favorire la costruzione diffusa di una cultura della legalità.
Una manifestazione finale in cui i lavori, le iniziative, le attività realizzate, le proposte maturate nei laboratori all’interno delle scuole sono stati presentati presentati e illustrati dagli stessi protagonisti, per promuovere le nuove capacità e competenze civili dei ragazzi. L’avvio di un processo di responsabilizzazione, lo sviluppo di un’articolata socialità ed il raccordo con le Istituzioni, sono fattori che costituiscono i presupposti per il consolidamento e la crescita nei giovani di una cultura della legalità.
DESTINATARI
Ragazzi di età compresa tra i 7 e 14 anni che frequentano le scuole pubbliche del Comune di Cave.
Docenti e genitori delle scuole primarie e secondarie situate nel Comune di Cave.
Cittadini del Comune di Cave.