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C.I.P. n. 19 - FORMAZIONE E SCUOLA
ITALIA-ARGENTINA: TRENTA SCUOLE SCENDONO IN CAMPO PER L’AMBIENTE E LA SICUREZZA
La divulgazione della prevenzione e la gestione dei rischi ambientali
Rita Di Iorio
Vice presidente Centro Alfredo Rampi, presidente Psicologi dell'Emergenze Alfredo Rampi
Il giorno 9 marzo ho avuto il piacere di essere invitata dal dirigente del liceo classico Stelluti di Fabriano, il dottor Orsolini, al seminario sul " Rischio sismico e gestione del panico". Una sala piena di ragazzi che da tempo lavorano con i loro insegnanti sulla tematica del terremoto, rischio frequente nel loro territorio. Il percorso didattico, iniziato da tempo, prevede anche l'approfondimento della gestione emotiva dell'emergenza. Durante il mio intervento ho potuto verificare l'entusiasmo e l'interesse dei ragazzi alla tematica psicologica, all 'importanza che hanno imparato a dare alla gestione delle emozioni negative che inevitabilmente scaturiscono durante una scossa di terremoto. Emozioni come la paura, il panico, il senso di impotenza, che se non ben gestite al momento dell'emergenza possono mettere in serio rischio la nostra vita, a volte ancor più dell'evento drammatico stesso.
Il seminario costituiva un tassello di un progetto più ampio e di grande valore focalizzato sulla costruzione di azioni preventive per la gestione di fenomeni catastrofici. Un progetto che vede la collaborazione di una trentina di scuole in Italia ed in Argentina, per la promozione e la divulgazione della prevenzione ai rischi ambientali. Il progetto in questione si chiama PERLA (Progetto di Educazione alla Riduzione dei Rischi Ambientali), promosso dall’associazione SETA (Safety Education Training Agency) con il coordinamento generale della Prof.ssa Anna Giulia Chiatti.
Il progetto è rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado italiane ed argentine e verte sull’educazione alla prevenzione dei rischi di vario tipo, supportata dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Il PERLA, oltre a promuovere un gemellaggio tra le scuole di queste due differenti culture, prevede anche una intensa collaborazione internazionale fra docenti e studenti. L’obiettivo prioritario è quello di fare delle scuole partecipanti, dei veri e propri centri territoriali per l’educazione, la divulgazione e l’informazione sulla prevenzione e la sicurezza dai rischi ambientali. Un obiettivo che è stato valorizzato anche dalla delegazione italiana dell’UNESCO, concedendo il proprio patrocinio al PERLA.
Prima di analizzare nel dettaglio il progetto, le finalità generali a cui aspira, si riferiscono ai diversi soggetti coinvolti: per l’associazione SETA, che mira sempre di più a diventare una realtà territoriale presente e un centro di educazione permanente per la sicurezza, lo sviluppo sostenibile e per la protezione civile; per le scuole, che diventerebbero dei veri e propri poli istituzionali di riferimento sul territorio, per la diffusione, l’informazione e l’educazione in ambito di rischi ambientali; per gli insegnanti, mirando al rafforzamento del loro ruolo di educatori, rinnovando e integrando le pratiche di insegnamento (nuove tecnologie) e ideando attività più coinvolgenti e motivanti per gli studenti; per gli studenti, cercando di rendere i ragazzi "cittadini attivi" consapevoli e aperti alla diversità, capaci di pensiero critico.
Progetto PERLA
Il PERLA impiega modalità e tecniche educative innovative, l’utilizzo della peer education, di aiuti e strumenti tecnologici di comunicazione e di insegnamento, permettono la fruizione trasversale dei materiali prodotti, dall’insegnante agli studenti, creando una comunità d’apprendimento che superi le barriere nazionali e che coinvolga l’intera rete sociale.
Come gli stessi autori del progetto affermano:
"La metodologia impiegata favorisce, il passaggio da una didattica trasmissiva ad una didattica basata sulle comunità di apprendimento. Essa ha per oggetto la progettazione e la realizzazione di esperienze collaborative relative all’educazione alla prevenzione e riduzione dei rischi ambientali; tipicamente quelli di cui si occupa la protezione civile (terremoti, alluvioni, frane, incendi), ma non solo. I docenti acquisiscono un modello di progettazione basato sull’utilizzo di tecnologie di nuova generazione, operando all’interno di comunità di apprendimento e impiegando strategie collaborative che in seguito ripropongono ai propri studenti." (PERLA, 5, 2012).
Fasi di applicazione
Le fasi previste dal Progetto sono tre, articolate in questo modo:
prima fase: formazione degli insegnanti, attraverso la scelta del rischio da esaminare con i propri allievi; macroprogettazione attività con il gruppo classe; pianificazione delle attività da svolgere con il gruppo classe e con la scuola gemellata; scelta del prodotto finale creato dagli studenti e formazione degli stessi per la creazione di progetti multimediali.
seconda fase: attività di indagine sul rischio condotte dagli studenti, attraverso visite guidate ai centri SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione Civile); uscite sul territorio; incontri con esperti anche attraverso piattaforme virtuali; Giochi di ruolo (Webquest)
terza fase: realizzazione di un prodotto per sensibilizzare la popolazione, prevede la creazione, tra le classi gemellate, di un prodotto digitale in comune, disponibile in almeno due lingue, che serva per sensibilizzare la popolazione sui rischi ambientali prescelti.
Per la formazione e gli scambi in rete tra scuole gemellate verrà usata la nota piattaforma "Edmodo", che unisce le caratteristiche classiche del Learning Management System (LMS), con elementi che ne fanno un vero e proprio Social Network System (SNS), unendo in questo modo il piano prettamente di insegnamento con quello più relazionale e sociale.
Tempi di realizzazione e monitoraggio progressi
La durata complessiva del Progetto è di un anno, come detto in precedenza è in corso di svolgimento. Per le scuole italiane partecipanti i tempi previsti vanno da settembre 2012 a giugno 2013, per quelle argentine da settembre a novembre 2012, a da giugno ad agosto 2013, questo perchè in Argentina hanno un calendario scolastico differente da quello italiano.
Per monitorare i processi e valutare i risultati raggiunti dalle classi gemellate, verranno somministrati all’inizio del progetto e al termine dello stesso, dei questionari sugli atteggiamenti relativi al rischio indagato, al fine di rilevare gli eventuali, nonchè auspicati, cambiamenti.
All'interno del progetto si inserisce il Seminario di studi "RISCHIO SISMICO E GESTIONE DEL PANICO" svolto il 9 marzo a Fabriano.
Conclusione
In questo articolo si è voluta dare una breve spiegazione del progetto PERLA, che vede in azione scuole di diverse nazionalità, in un interscambio continuo, per creare una rete globale ed efficente sulla educazione e formazione ai rischi ambientali. E’ a mio avviso, un progetto importante e molto complesso, prevede varie fasi supportate dalle nuove tecnologie, per una fruizione più libera e comunitaria del sapere.
Nella interazione con gli altri si forma la conoscenza e quindi l’opportunità di capire veramente cosa sia la prevenzione.
Concludiamo con un insegnamento di Paulo Freire, scritto nel suo libro "Pedagogia degli Oppressi", in merito al concetto globale e comunitario di educazione, che a mio avviso spiega gli intenti di questo progetto in maniera egregia:
" nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo: gli uomini si liberano nella comunione. Gli uomini quindi si educano in comunione, attraverso la mediazione del mondo."