Menu principale:
C.I.P. n. 6 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE
LA FASE DELL’ABBANDONO
Maria Paola Gazzetti
Psicologa, socio PSICAR
La società in cui viviamo ci ha ormai abituati a dei ritmi frenetici che non prevedono tempi morti. Tutti corriamo, siamo impegnati e non conosciamo più i nostri bisogni, ubbidiamo solo all’imperativo del fare, dove riflettere significa essere lenti.
L’esperienza di via Leonardi mi ha permesso di rivivere sensazioni ormai dimenticate, di capire quanto, a volte sia, importante la semplice presenza. Obbligata ad aspettare davanti alla roulotte della protezione civile ho avuto l’occasione di osservare, di comprendere che anche in situazioni d’emergenza, uno dei bisogni primari è quello di avere qualcuno che ti ascolti senza giudicarti. A seguito del racconto della propria esperienza, la domanda più frequente che mi facevano le persone, quando vedevano il fratino con la scritta psicologo era: "è normale?"
Domanda che sottende il bisogno di rassicurazione di sapere se le loro reazioni emotive, delle quali non hanno consapevolezza, siano normali.
Diversa considerazione merita l’esperienza fatta in uno degli alberghi dove sono stati alloggiati gli inquilini della palazzina. In quel caso le sensazioni sono state prevalentemente negative. Ho potuto verificare direttamente l’autenticità della fase "dell’abbandono" di come le persone, finita la fase d’attenzione da parte dei mass media, vengano dimenticate e abbandonate a se stesse. In quel caso la sensazione d’abbandono e di rabbia provata, mi ha coinvolto al punto da rendermi meno recettiva all’ascolto.