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C.I.P. n. 6 - PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO
ALLUVIONE A ROMA
LA GESTIONE DELL’EMERGENZA DA PARTE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Patrizia Cologgi
Direttore dell’Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile Comune di Roma
Nei mesi di novembre e dicembre 2008, il territorio del Comune di Roma è stato investito da una eccezionale ondata di maltempo, caratterizzato da forti e frequenti manifestazioni temporalesche. Tali fenomeni hanno determinato situazioni particolarmente critiche nella città, causando la caduta di numerosi alberi, allagamenti di strade, abitazioni private e locali pubblici e strutture private, determinando serio stato di emergenza. Questa eccezionale ondata ha fatto decidere alla Regione Lazio di richiedere ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della L. 24.02.1992 n. 225 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile il riconoscimento dello "stato di emergenza".(Delibera di Giunta n. 972 del 17/12/2008). La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ratificato la richiesta (DPCM del 18-12-2008), passando così al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile il coordinamento e la direzione delle strutture coinvolte nella gestione dell’ emergenza.
La stretta collaborazione fra le strutture nazionali e gli Enti locali coinvolti nella circostanza si è attuata nella sala operativa del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, dove si è riunita l’unita di crisi. Dove gli enti interessati hanno coordinato le proprie strutture, lavorando in piena sinergia con le istituzioni, presenti nella sala. L’ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile del Comune di Roma, presente presso il dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ha attivato la propria Sala per la risposta operativa a tale emergenza, rinforzando il numero degli operatori e mettendo a disposizione per gli interventi le proprie Squadre h24, le Squadre del Servizio Giardini e le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile presenti in città attivati a norma di legge. Grazie a queste risorse, in sinergia con la Polizia Municipale, Il XII Dipartimento, i Municipi,i Vigili del Fuoco e la Regione Lazio si è riusciti a dare una risposto concreta e organizzata alle numerose richieste di intervento.
Il maltempo su Roma ha avuto il suo picco massimo principalmente su tredici giornate, nel periodo che va dal 1 novembre al 18 dicembre ed ha riguardato quasi tutti i Municipi del Comune di Roma. In questo periodo la Sala Operativa U.E.P.C. ha ricevuto circa 2000 telefonate, effettuando oltre 980 interventi sul proprio territorio (il 65% degli interventi per allagamenti di abitazioni o strade, il 31% per rimozioni di alberi e il restante 4% ha riguardato interruzioni dei servizi essenziali come energia elettrica, gas etc etc…).
Sempre a causa dell’intenso periodo di maltempo il livello idrometrico dei fiumi Tevere ed Aniene si è innalzato. Nelle giornate tra il 15 e il 18 dicembre,la Protezione Civile del Comune in sinergia con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per prevenire e prepararsi ad affrontare i possibili fenomeni di rigurgito, correlati alla onda di piena , ha attivato le proprio procedure descritte nel Piano di Generale di Emergenza sezione "Piano d'emergenza per la piena del Tevere e Aniene".
Detto "Piano d'emergenza per la piena del Tevere", che è inserito nel "Piano Generale di Emergenza di Protezione Civile" (Deliberazione G.C.S. n. 19 del 4 Aprile 2008) che prevede aggiornamenti periodici, definisce le modalità e le procedure per l’attivazione e l’intervento in emergenza di tutte le Strutture Operative Comunali e di Supporto coinvolte per le criticità dei fiumi. Scopo principale di questo "Piano" è quello di fornire una risposta di protezione civile efficace, adeguata e tempestiva in caso di emergenza.
Come da procedure descritte nel Piano in queste giornate di piena, ma anche durante il periodo ordinario, il livello idrometrico dei fiumi viene costantemente controllato mediante le reti di monitoraggio posizionate lungo il suo asse, e gestite dal CFR (Centro Funzionale Regionale) della Regione Lazio. I dati raccolti vengono utilizzati per determinare il livello idrometrico al fine di stabilire a quale "soglia idrometrica" il livello fiume è arrivato. Le "soglie Idrometriche" sono concordate e scritte nel "Piano d'emergenza per la piena del Tevere e Aniene" in stretta collaborazione degli enti come l’ ARDIS (Agenzia Regionale Difesa del Suolo) Le Autorità di Bacino Tevere e Aniene e tutte le alte strutture coinvolte nella gestione dei due bacini. Ad ogni soglia idrometrica corrisponde uno STATO di Attivazione (STATO di Ordinaria criticità – STATO di Moderata criticità – STATO di Elevata criticità). Ad ogni STATO corrisponde una serie livelli di attivazione di strutture e procedure per fronteggiare le possibili criticità, dovute alla esondazione.
Nel Piano viene stabilito che oltre al monitoraggio mediante l’utilizzo di rete idrometriche l’ARDIS, in coordinamento con l’Ufficio EPC e le Organizzazioni di Volontariato, in base allo stato di allerta, intraprende azioni di presidio, attraverso un certo numero di "zone di custodia", per effettuare un controllo più specifico nei tratti più critici. Nelle serate di dicembre durante il massimo innalzamento idrometrico dei fiumi, Il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con L’ufficio U.E.P.C. ed in stretta collaborazione con la Prefettura di Roma e la Direzione di Protezione Civile della Regione Lazio e L’ARDIS, ha rafforzato le zone di custodia attivando altri presidi fissi di monitoraggio su alcuni tratti critici del tratto urbano del fiume Tevere e Aniene, dislocando circa 2000 volontari, provenienti anche da altre Regioni ,dotati di idrovore (da 5.000 e 6.000 litri), automezzi e torri faro. Questo per garantire sia il monitoraggio del fiume, sia l’assistenza alla popolazione residente nelle zone interessate ai fenomeni di allagamento.
Inoltre particolare attenzione durante emergenze di questo tipo viene data alla informazione, sia quella destinata alla popolazione sia quella destinata alle strutture coinvolte nella gestione delle emergenze.
(continua in CIP 7 con la descrizione dell’ufficio U.E.P.C. e l’organizzazione della sala operativa durante le emergenze)
Tevere in piena