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Archivio > Agosto 2009 > Territorio

C.I.P. n. 8 - TERRITORIO

WWW.HAI SENTITO IL TERREMOTO.IT
PAURA DI RISPONDERE AD UNA MAIL
I.N.G.V. - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

www.haisentitoilterremoto.it è l’indirizzo web del sito che costituisce il centro della nostra attività. Ci occupiamo di macrosismica, in altre parole lo studio degli effetti, sul territorio e le persone, di un terremoto. Anche se qui alll’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia abbiamo sofisticati strumenti sismici, ha ancora senso fare indagini dirette sugli effetti di un evento sismico. Un motivo è d’ordine storico: la sismologia strumentale è relativamente giovane; per recuperare dati di terremoti avvenuti nel passato, dobbiamo interpretare i documenti storici per ricavarne informazioni quanto più possibile scientifiche. Un altro motivo è più che mai attuale: i terremoti ci colgono di sorpresa, non sono prevedibili. Volendo registrare le accelerazioni potenzialmente distruttive indotte da un terremoto, non potendo sapere quando, dove e quanto forte sarà, dovremmo letteralmente tappezzare tutto il territorio di strumenti specifici. La rete sismometrica attuale, con i suoi oltre 250 strumenti distribuiti nel territorio nazionale, assolve perfettamente il compito di localizzare un sisma; ben altra cosa è lo studio sugli effetti locali, che  necessita di una rete accelerometrica fittissima, quasi impossibile da realizzare e mantenere.
Le persone sono degli strumenti potenziali: la loro esperienza, se correttamente interpretata, può rivelarsi utilissima dal punto di vista scientifico. Possiamo così studiare come un territorio risponde alle tremende sollecitazioni di un sisma. Individuarne le capacità di attenuazione e le aree che possono amplificarne gli effetti. Questo è il nostro punto di vista, da ricercatori. Più di dieci anni fa abbiamo intuito lo sviluppo che avrebbe avuto internet e abbiamo realizzato un sistema, per raccogliere informazioni degli effetti di un terremoto, con un semplice questionario on-line.
La cosa ci stimolava per le sua difficoltà e potenzialità: da una parte un metodo d’indagine per niente basato su sofisticati strumenti scientifici, affidato alla raccolta di effetti eterogenei e qualitativi tramite un questionario. Dall’altra le potenti possibilità di calcolo dei computer, la loro grafica, i metodi statistici sofisticati e sopratutto internet: questa rete che ci lega azzerando le distanze e quindi i tempi di percorrenza dell’informazione.
Tutto ciò è cresciuto fino all’esplosione di questo ultimo anno: ad oggi abbiamo ricevuto più di centomila questionari compilati e pubblicato centinaia di mappe macrosismiche. Abbiamo una massa di dati preziosi da analizzare e stiamo lavorando per pubblicarne i risultati.
Sempre dal nostro punto di vista.
Ne esiste un’altro, di cui non siamo molto esperti, ma non per questo meno importante. Appena riceviamo informazioni di un terremoto – e questo avviene immediatamente dopo la scossa – forniamo in tempo reale la mappa degli effetti. Chi compila il nostro questionario può presto rendersi conto della gravità dell’evento, della sua estensione, di quanti condividono direttamente la sua esperienza e dove.
Questo è apprezzato enormemente. Moltissimi si collegano, danno il loro contributo e sopratutto raccolgono informazioni. Il terremoto è un’evento che viene dalle profondità, imprevedibile e misterioso ai più. C’è bisogno di sapere, di delimitarlo nella sua potenza distruttiva. Da raccoglitori di dati d’intensità, ci siamo trovati ad essere catalizzatori d’informazione. Raccogliamo l’esperienza singola e la traduciamo in descrizione complessiva.
Abbiamo proposto la creazione di una rete di iscritti, che informiamo di ogni evento che avviene nel loro territorio. Un legame più stretto, non più occasionale e legato all’eccezionalità dell’evento. In pochi mesi abbiamo ricevuto più di 6500 iscrizioni. Temevamo di informarli di tutti i terremoti, anche i molti a magnitudo bassa. Li potevamo infastidire, forse impaurire e allontanare. Abbiamo invece visto una costante partecipazione. Rispondono sempre per registrare la loro esperienza che diventa contributo.
Forse il loro ruolo passivo di fronte alla distruzione del terremoto è riscattato da questa cooperazione. Non siamo esperti delle reazioni di fronte alle catastrofi o solo alla grande paura, nei casi più fortunati. Sentiamo tuttavia di fare qualcosa che supera il campo strettamente scientifico.

Alleghiamo, su questo argomento, il contenuto di un blog che ci ha impressionato per la capacità di rendere questo argomento:

Paura di non rispondere ad una mail…
9 April 2009
Sono passati alcuni giorni dal terribile, drammatico terremoto che ha colpito l’Abruzzo.Non ne ho scritto prima per "pudore", conscio del fatto che tanti, tantissimi, l’avrebbero fatto…Non ho parole per esprimere quanto mi abbia colpito "dentro" tutto quello che è successo, una devastazione così grande, pagata con così tante vite umane.
Ho vissuto, in passato, diversi terremoti… alcuni di questi molto forti (ricordate il
terremoto di San Giuliano, no? Beh… è a 25 KM da dove vivo io). Ricordo benissimo (e mai potrò dimenticarlo, del resto) le notti passate con la televisione accesa, pur di non dover sentire il rombo delle scosse di assestamento… uno dei rumori più brutti che mente umana possa immaginare. Capisco bene quello che stanno vivendo amici come Maxime e famiglia… e li abbraccio virtualmente, sperando di poterlo fare presto dal vivo.
… ma, in tutto questo, cosa c’entra la mail citata nel titolo? E’ semplice: da alcuni giorni leggo
questo forum, e in quello che ormai è diventato un thread lunghissimo sul terremoto de L’Aquila, c’è questo post scritto poco prima della scossa devastante ma dopo settimane di scosse appartenenti allo stesso sciame sismico. L’utente fraxx, per sdrammatizzare la tensione di quei momenti, scrive:
sempre se a fine sciame l’aquila esistera ancora…  scherzo!
Non poteva mai immaginare che da lì a poche ore, la sua battuta avrebbe assunto un significato incredibilmente reale… e drammatico…
Dal momento della scossa, tutti i ragazzi de L’Aquila che popolavano il forum hanno smesso di rispondere e sono spariti… inghiottiti da un inferno di macerie.
Ad ogni scossa di terremoto che avviene dalle mie parti e che potrei aver sentito ricevo via mail la segnalazione per compilare il
Questionario Macrosismico dell’INGV, facendo parte dei corrispondenti fissi…Quella maledetta notte ho ricevuto due email, corrispondenti alle due scosse più forti… mentre ero sveglio, a seguire su FriendFeed prima ed in TV poi, quello che era successo.
Ho la sfortuna di vivere in una zona ad ALTO  rischio sismico, e dove l’
intensità macrosismica osservata è del massimo livello possibile (>10); proprio per questo, da tempo, segnalo ogni terremoto rilevato.

Ma… come i ragazzi de L’Aquila, spariti dal forum… la mia paura più grande è proprio di non poter rispondere, un giorno, alla mail che mi inviterà a compilare il questionario macrosismico per un terremoto rilevato in provincia di Foggia…


 
 
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