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WORKSHOP "C’E’ UN’EMERGENZA...IO COSA FACCIO?"
Il ruolo degli enti locali primari protagonisti della prevenzione e gestione delle emergenze
Antonio Ragonesi
Responsabile area Protezione Civile – ANCI
Antonio Ragonesi
In occasione dell’evento sismico del 6 aprile 2009, che ha colpito pesantemente i territori dei comuni della provincia de L’Aquila e alcuni comuni della Provincia di Teramo e di Chieti, ANCI ed Ancitel si sono prontamente attivate al fine di fornire supporto concreto e organico alle amministrazioni comunali dei territori interessati.
Alla luce di questa esperienza e considerando che la primissima risposta all’emergenza è in ogni caso garantita dalla struttura locale, ANCI ritiene importante che fra le attività di "preparazione all’emergenza" venga focalizzata l’attenzione, oltre che sul soccorso delle popolazioni colpite da eventi calamitosi, che rimane certamente prioritario, anche sulla definizione delle modalità operative idonee ad assicurare la continuità amministrativa delle Amministrazioni Comunali colpite da eventi calamitosi.
ANCI considera opportuno che fra le attività di "pianificazione" comunale e di "preparazione all’emergenza", rientrino, oltre ai modelli e alle procedure di intervento (e alle simulazioni ed esercitazioni conseguenti) riferiti ai rischi presenti nel territorio, anche la pianificazione e la definizione e verifica di modelli di intervento finalizzati ad assicurare la continuità amministrativa delle amministrazioni locali colpite da eventi calamitosi.
Le attività da porre in essere per promuovere una cultura della "continuità amministrativa" possono essere di due tipi:
locale – finalizzata al potenziamento, alla crescita della consapevolezza, alla preparazione, al miglioramento della resilienza della comunità locale;
regionale/nazionale – finalizzata a individuare soluzioni di pronto intervento in affiancamento ai Sindaci e alle Amministrazioni Comunali colpite. Tale strumentazione (comunque incardinata nella Funzione "Coordinamento Enti Locali" di DICOMAC / CCS / COM) consentirebbe di disporre di personale altamente qualificato – dispiegabile in h0 - h6 su tutto il territorio nazionale – che conosce il funzionamento dell’Amministrazione pubblica locale e dei meccanismi di gestione dell’emergenza. Questo dispositivo si aggiungerebbe/integrerebbe con il dispositivo di intervento standard attualmente in essere come Sistema nazionale di Protezione Civile;
La continuità amministrativa delle Amministrazioni Comunali è fondamentale per poter rispondere alle esigenze poste dal modello di intervento contenuto nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 dicembre 2008, concernente gli "Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze".
La prima risposta all’emergenza
"A meno di eventi catastrofici che annullino la capacità di reazione da parte del territorio, la prima risposta all'emergenza, qualunque sia la natura dell'evento che la genera e l'estensione dei suoi effetti, deve essere garantita dalla struttura locale, a partire da quella comunale, preferibilmente attraverso l'attivazione di un Centro Operativo Comunale (C.O.C.) dove siano rappresentate le diverse componenti che operano nel contesto locale".
Il supporto di Province e Regioni
"Tenuto conto che il nostro territorio è caratterizzato da un numero elevato di piccole realtà municipali, è necessario che in fase di pianificazione di emergenza sia garantito da parte delle amministrazioni provinciali e regionali un particolare ed adeguato supporto ai Sindaci di tali comuni, affinché possano efficientemente organizzare le proprie strutture per la gestione delle emergenze".
Il ruolo del sindaco
"A livello comunale, così come previsto dall'art.15, commi 3 e 4 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e dall'art. 108 del decreto legislativo 31 marzo 998, n. 112, il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita e provvede ai primi interventi necessari a fronteggiare l'emergenza, dando attuazione a quanto previsto dalla pianificazione di emergenza".
Anche utilizzando il potere di ordinanza, il Sindaco nella gestione delle emergenze interviene attraverso il personale della sua struttura comunale e chiedendo l'ausilio delle componenti e strutture di protezione civile presenti ed operanti sul territorio (vigili del fuoco, forze di polizia, strutture sanitarie, enti gestori della rete idrica, elettrica, del gas, dei rifiuti e della telefonia, volontariato locale) e con il supporto di ditte ed aziende private.
In particolare provvede a:
l'individuazione della sede più idonea per l'ubicazione del centro operativo comunale COC, delle aree di attesa e delle aree di ricovero della popolazione (laddove non previste già in fase di pianificazione dell'emergenza);
l'individuazione delle situazioni di pericolo e la prima messa in sicurezza della popolazione, anche disponendone l'evacuazione;
l'assistenza sanitaria ai feriti;
la distribuzione dei pasti e l'assegnazione di un alloggio alternativo alla popolazione «senza tetto»;
la continua informazione alla popolazione sulla situazione e sui comportamenti da adottare anche attraverso l'attivazione di uno sportello informativo comunale;
il controllo della viabilità comunale, con particolare attenzione alla possibilità di afflusso dei soccorritori e di evacuazione della popolazione colpita o a rischio;
il presidio a vista del territorio per seguire l'evoluzione dell'evento.
Fase di primo soccorso
A livello Comunale, al fine di poter rispondere efficacemente alle previsioni sopra enunciate, è necessario che venga assicurato, in fase di primo soccorso, l’esercizio dei seguenti servizi e competenze:
Servizi di informazione alla popolazione (URP)
Competenze in materia di sanità e di igiene pubblica
Servizi cimiteriali
Competenze in materia di viabilità nei centri abitati
Competenze in materia di sicurezza urbana
Ripristino (e gestione ove competente) dei servizi essenziali.
Dopo il primo soccorso
A seguito delle attività legate al primo soccorso, è necessario che a livello comunale venga assicurato anche l’esercizio dei seguenti servizi e competenze:
Competenza in materia di rifiuti
Notifiche delle ordinanze e dei provvedimenti amministrativi
Vigilanza sull’osservanza delle ordinanze
Competenze di materia di servizi elettorali, di stato civile, di anagrafe
Servizi Pubblici Locali
Servizi Socio Assistenziali
Servizi urbanistica e Lavori Pubblici
Strumenti utili
Inoltre, al fine di assicurare la continuità amministrativa, è necessario che siano immediatamente utilizzabili e quindi che venga assicurata la disponibilità di:
modelli di atti amministrativi (delibera istituzione COC, ecc.)
piano di emergenza e procedure operative
mappe catastali
anagrafe
attrezzature ed equipaggiamenti per la comunicazione in emergenza (sia voce che dati)
attrezzature per l’approvvigionamento di energia elettrica (gruppi elettrogeni, ...)
Strutture comunali da coinvolgere e addestrare
Fra le strutture comunali da coinvolgere e addestrare si citano, in linea principale:
gli uffici tecnici comunali, (cfr. Funzione 1, 4, 5 e 6 del Metodo Augustus)
la polizia municipale (cfr. Funzione 7 e 8 [integrate con radioamatori o altre TLC locali] del Metodo Augustus)
Si citano inoltre:
ufficio Ragioneria (per tutti gli impegni di spesa in emergenza messi in relazione con il bilancio dell’Ente)
Segretario Comunale o Dirigente (per supportare il Sindaco nella redazione e monitoraggio degli atti contingibili urgenti: Ordinanze, Convenzioni, coordinamento degli uffici)
ove presenti ed in grado di esprimere un’attività amministrativa operativa, anche l’Ufficio Servizi Sociali può utilmente essere integrato nel dispositivo di "continuità amministrativa / COC nel contesto della Funzione 9 del Metodo Augustus.
Per far fronte a situazioni estreme, che potrebbero limitare sostanzialmente o annullare le capacità locali di intervento, si ritiene opportuno che vengano attivati gemellaggi fra città, in modo da poter duplicare alcuni dati ed informazioni (anagrafe, stato civile, ecc.) ed avere una task force interdisciplinare già preparata e formata per l’occorrenza, in grado di intervenire in favore della città "gemellata" colpita dall’evento calamitoso, e provvista di tutto l’occorrente, in termini di risorse umane e materiali, utile a garantire in tempi stretti la continuità amministrativa.