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C.I.P. n. 3 - SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE SUL POSTO DI LAVORO
Il valore della promozione della salute come fondamentale investimento sociale
Marco Sciarra
(Responsabile del "Servizio di Prevenzione e Protezione" dell’Università degli studi di Roma "Tor Vergata")
Il termine di salute formulato nel 1946, ancora oggi alla base della definizione ufficiale dell’OMS, propone il concetto di salute come equivalente ad una condizione di totale benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come l’assenza di patologie o infermità.
Una visione nuova che introduce una diversa prospettiva d’intervento sanitario, non più come azione di prevenzione primaria, ma più come tentativo di promozione di un miglioramento dello stato di salute individuale.
Un modello globale nel quale l’uomo è rappresentato come parte di un sistema più ampio, come la famiglia di origine, la comunità di appartenenza, lo stato socio-economico, la professione, il contesto culturale, l’ambiente di lavoro e l’ambiente in cui vive.
In questo senso il luogo di lavoro va considerato come una sede importante all’interno della quale attuare le misure di promozione della salute.
Molte persone infatti, trascorrono, gran parte del tempo proprio sul posto di lavoro che, non solo per questo motivo, influisce significativamente sulla loro esistenza.
Pertanto non va sottovalutato l’effetto negativo che il lavoro ha sui lavoratori (malattie professionali, infortuni sul lavoro) ma anche gli effetti positivi quali spirito di squadra, gratificazioni.
Quindi, la promozione della salute sul posto di lavoro è il punto di raccordo delle misure e dei progetti che mettono in relazione l’idea della promozione con il luogo di lavoro, attraverso quei provvedimenti che perseguono l’obiettivo di migliorarne delle condizioni.
Nel 1986 ad Ottawa in Canada l’Organizzazione Mondiale della Salute esortò i suoi membri a modificare il modo di interpretare il concetto di salute definendo, come attraverso il benessere totale, quindi fisico, mentale e sociale, l’individuo o i gruppi, possono soddisfare bisogni, realizzare sogni, desideri, controllare e modificare l’ambiente in cui vivono.
Il richiamo all’attenzione, delle organizzazioni internazionali sul valore della promozione della salute come fondamentale investimento sociale, ha suscitato negli ultimi anni l’interesse di molti verso una realtà caratterizzata da una migliore qualità di vita.
Il paradigma che riassume questa tendenza è quello del modello biopsicosociale, che propone una visione sistemica per la quale la salute viene ad essere correlata ad un sistema di molteplici fattori che interagiscono reciprocamente, riconducibili appunto alle dimensioni biologica, psicologica e sociale.
Una definizione di salute integrale, comprensiva cioè sia del benessere fisico che psichico e, conseguentemente, lotta allo stress, alla monotonia e alla ripetitività del lavoro, un’estensione del principio, fortemente europeista, di adeguamento del lavoro all’uomo.
È necessario, comunque, che l’individuo comprenda di essere "il principale curatore" della propria vita e il "centro della propria salute", questo empowerment è fondamentale per il successo dell’approccio alla salute e al benessere centrato sulla persona.