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C.I.P. n. 17 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE
LA RICERCA NEL CAMPO DELLA SICUREZZA PER L’educazione stradale DEi bambini e DEi preadolescenti
Daniele Biondo* e Rita Di Iorio**
*Vicepresidente Centro Alfredo Rampi Onlus.
**Segretario nazionale Centro Alfredo Rampi Onlus.
Le ricerche, realizzate in circa 30 anni di attività dal Centro Alfredo Rampi – ONLUS, hanno coinvolto complessivamente 10.000 bambini e 2.500 adolescenti. Per poter affinare le nostre attività didattiche abbiamo svolto numerose ricerche e le variabili maggiormente indagate sono state le seguenti: rappresentazione del pericolo percezione del rischio urbano; comprensibilità della segnaletica di prevenzione esistente; realizzazione di una segnaletica di prevenzione appropriata ai sistemi di pensiero del bambino; motivazione al rischio; costruzione dei fattori di protezione in adolescenza.
INDAGINE SULLA RAPPRESENTAZIONE DEL PERICOLO DEL 1984
Su 108 soggetti dai 9 ai 14 anni, maschi e femmine, solo il 42,7% disegna segnali di tipo simbolico, mentre il 58,3% disegna segnali di tipo descrittivo o rappresentativo. Questo dimostra che anche i ragazzi che hanno raggiunto il pensiero astratto rappresentano il pericolo in modo concreto.
(per un approfondimento cfr.: Di Iorio R., Biondo D. ( 2001 a ), I bambini di Roma per una città più sicura per tutti, una segnaletica per l'infanzia, Comune di Roma- Centro Alfredo Rampi)
Dalla ricerca del rischio in strada all’analisi delle caratteristiche della nuova segnaletica creata da bambini e ragazzi. Le fasi del progetto:
Fase 1 - Un gruppo di 542 bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie di Monterotondo ha realizzato, sulla base di 6 situazioni di rischio presentate, una segnaletica stradale di loro invenzione.
la segnaletica creata dai bambini
Fase 2 – Il gruppo di controllo. Un gruppo di 180 ragazzi di Mentana si è sottoposto ad un test di comprensibilità della segnaletica stradale per l’infanzia, quella inventata dai ragazzi di Monterotondo.
I dati raccolti hanno fornito percentuali di comprensibilità che oscillavano tra il 60% per il segnale di "attraversare soltanto sulle strisce" e il 100% per il segnale "non giocare per strada" e per il segnale "non oltrepassare le sbarre" (per un approfondimento cfr.: Di Iorio R. (1999), Traffic signals by children for children, In: Abstracts ,VI European Congress of Psycology July 4 th - 9 th 1999, Editor Stefano Carta .Rome,Italy).
L’ATTIVITA’ EDUCATIVA: UNA SEGNALETICA PER L’INFANZIA
Questi segnali sono stati poi realizzati in metallo (con l’indicazione del nome dell’autore) ed installati nel territorio di Monterotondo ed i 7 quartieri di Roma nei punti a rischio, individuati dai bambini nel lavoro di "mappatura"… (per un approfondimento cfr.: Di Iorio R., Biondo D. (2001 a ), I bambini di Roma per una città più sicura per tutti, una segnaletica per l'infanzia, Comune di Roma- Centro Alfredo Rampi).
L’attività educativa sulla segnaletica per l’infanzia prevede: la decodificazione dei segnali (qual è il significato?) e la codificazione dei segnali (inventa il segnale)
Una ricerca: "ROMA CITTÀ SICURA" (1995)
Ha coinvolto 1.800 tra tutte le scuole elementari di Roma. Dalla ricerca, è stato rilevato che le paure più frequenti rilevate dai bambini erano: lo spacciatore, l’automobilista prepotente, le siringhe e l’AIDS. Risulta evidente che i bambini riportano paure che fanno parte del vissuto genitoriale che hanno trasmessi ai bambini un vissuto della città pauroso. Ciò era ben presente anche nei contenuti dei disegni dei bambini che rappresentavano:
bimbi feriti in incidenti stradali;
motorini lanciati a tutta velocità sulle strisce pedonali;
il sole oscurato dallo smog;
marciapiedi con buche e tombini scoperti;
giardinetti sporchi e costellati di siringhe ed escrementi di cane.
È risultato, inoltre, che i bambini di periferia rappresentano una città più pericolosa di quelli del centro storico. (per un approfondimento cfr.: Biondo D. , Di Iorio R. (1995), Roma città Sicura, Assessorato all'Educazione Permanente del Comune di Roma, Centro Alfredo Rampi )
Una ricerca realizzata nel 2003 su un campione di 250 ragazzi delle scuole medie riporta dei dati sull’uso del quartiere da parte dei preadolescenti.
Item: Nel mio quartiere ci sono luoghi in cui ho paura ad andare da solo
L’attività di laboratorio svolta sul quartiere del progetto "centro urbano per la sicurezza del bambino". Il progetto di educazione stradale per i bambini e i preadolescenti, finalizzato alla
costruzione di microprogetti per la città sicura in sintesi prevede:
Prima tappa: esplorazione concreta del quartiere
Seconda tappa: mappatura del quartiere
Terza tappa: progettazione di una segnaletica
Quarta tappa: installazione della suddetta segnaletica
Quinta tappa: laboratorio sul quartiere sicuro:
Le attività o strumenti utilizzate nelle uscite sono:
esercitazione sull’attraversamento
osservazione libera
Indagine sul quartiere (servizi per i bambini, verde e giardini, viabilità e protezioni per i pedoni, mappatura dei rischi) (Questionario: "Osserva i rischi nel tuo quartiere")
Click sul quartiere (raccolta di documentazione fotografica, Griglia d’osservazione)
Intervista ai commercianti ed ai cittadini (Questionario: "Intervista")
Percorsi casa scuola, casa-luoghi di svago (Questionario: "La tua mappa")
L’esperienza individuale del quartiere (Questionario: "Il tuo quartiere è il regno degli adulti o dei ragazzi?)
uscita
Attività o gli strumenti utilizzati in classe sono:
Mappa dei rischi del quartiere
Mappa percorsi individuali (casa- scuola-svago)
Mappa fotografica del quartiere
Esplorazione dell’immagine ideale e disegno sul quartiere reale
Indagine sullo stress in strada: il bambino sotto la pioggia
Progettiamo il quartiere/parco giochi/area verde (pubblica o della scuola)
come vorrei il mio quartiere