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C.I.P. n. 11 - RECENSIONI
HO DIRITTO AD UN QUARTIERE SICURO?... IL MIO LO È?
INDAGINE SVOLTA IN ALCUNE SCUOLE ROMANE
Alessia Rosa
Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni, Socio Psic-Ar (Psicologi delle emergenze Alfredo Rampi)
E’ dal 2001 che il Centro Alfredo Rampi Onlus in collaborazione con le scuole ed il Municipio Roma 6 si impegnano nel progetto "Centro per la sicurezza urbana del bambino" con lo scopo di promuovere una città più sicura per i bambini a partire dal quartiere dove risiedono.
Dal 2001 ad oggi molto è stato fatto ma non è sufficiente, la popolazione cresce, i rischi aumentano, le esigenze si modificano.
Il lavoro svolto nel 2009/2010 si è concentrato maggiormente sulla valutazione di eventuali nuovi fabbisogni presenti nel territorio. Questo lavoro di valutazione ha portato alla creazione di un questionario ad hoc per i bambini, somministrato alla fine dei laboratori sul quartiere sicuro e sulla cultura della sicurezza stradale, e all’organizzazione del seminario "Diritti e Bisogni dell’infanzia: un quartiere più sicuro per i bambini" che si è tenuto il 25 maggio presso la scuola elementare "Mancini".
Successivamente i dati del questionario sono stati confrontati con quelli dei bambini di altri Municipi, per valutare eventuali differenze significative tra i bisogni.
Il questionario "Ho diritto ad un quartiere sicuro?...Il mio lo è?" è stato somministrato a 153 ragazzi, di età compresa tra 9 e 12 anni, frequentanti alcune scuole del VI e dell’VIII Municipio (le scuole elementari "Trilussa", "C.Pisacane", "P.Mancini", "S.Biagio Platani" e la scuola media "G.Fattori").
Attraverso il questionario, i ragazzi coinvolti, hanno avuto la possibilità di esprimere il proprio parere sulle condizioni di sicurezza e vivibilità del loro quartiere d’appartenenza.
La metodologia adottata ha inteso mettere al centro i ragazzi quali soggetti attivi della ricerca dando quindi valore al loro punto di vista di giovani cittadini.
Partendo dal concetto che ogni bambino e ragazzo dovrebbe vedere rispettati i suoi diritti, il questionario è stato costruito al fine di indagare le seguenti macro-aree:
Diritto alla sicurezza e al gioco nel quartiere: è stata indagata la consapevolezza di tali diritti in ciascuno di loro. In particolare si è cercato di comprendere la percezione personale di sicurezza nel quartiere e il riconoscimento del proprio diritto al gioco, all’aggregazione e allo svago;
Esigenze, bisogni, desideri nel quartiere: i ragazzi sono stati invitati ad immaginare di poter modificare alcuni elementi allo scopo di indagare la percezione di soddisfazione dei propri desideri e quindi i livelli di gradimento del quartiere;
Impiego del tempo libero: attraverso domande riguardanti il numero di ore trascorse in casa o in giro per il quartiere, il bisogno di autonomia e il senso percepito di noia e solitudine, si è cercato di comprendere eventuali nessi esistenti tra la qualità soggettiva del tempo libero e la soddisfazione dei propri desideri;
Responsabilità e doveri nel quartiere: oltre all’individuazione dei loro diritti, i ragazzi sono stati invitati a soffermarsi sui loro doveri di cittadini, per saggiare il loro senso civico e la consapevolezza di avere delle responsabilità all’interno della comunità di appartenenza.
I LAVORI REALIZZATI DAI RAGAZZI
Dall’analisi dei questionari emerge una grande unanimità e trasversalità dei dati tra scuola e scuola. Tra i due municipi interessati (VI E VIII) non sembrano esservi differenze sostanziali e rilevanti. Tuttavia emerge dal questionario qualche dato che risulta essere peculiare di una zona rispetto all’altra.
In particolare il tasso di noia percepita e i livelli di solitudine risultano essere più elevati nel municipio VI rispetto al municipio VIII.
I luoghi di svago e aggregazione sono simili nei due municipi (oratorio, campetti, centri ricreativi) con una differenza. Nell’elenco dei ragazzi dell’VIII Municipio non compare la presenza di parchi, ville e spazi verdi per giocare, elemento riscontrato invece nel VI Municipio.
I ragazzi hanno fornito un contributo essenziale anche all’individuazione delle strade considerate meno sicure.
Proprio su questi temi, il 25 maggio, presso la Scuola Elementare Mancini, si è tenuto il seminario "Diritti e Bisogni dell’Infanzia: un quartiere più sicuro per i bambini".
Il seminario nasce ed è fortemente voluto dal Centro Alfredo Rampi al fine di:
costruire un’occasione di riflessione sul diritto dei minori a vivere in un ambiente sicuro;
offrire la possibilità di uno scambio fra gli adulti che si impegnano per garantire tale diritto a livello internazionale e locale, gli adulti che lavorano nelle scuole e nei servizi per l’infanzia e i bambini che hanno il diritto di esprimere in prima persona i propri bisogni e desideri;
illustrare le esperienze psicoeducative che l’Associazione, Il Centro Alfredo Rampi, svolge da circa 30 anni nel territorio romano.
All’incontro sono stati invitati a partecipare:
G.Palmieri, presidente del Municipio Roma 6
A. Vannisanti, assessore alle Politiche Sociali, Sanitarie e Servizi alla persona del Municipio Roma 6
G. Alvaro, garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio;
L. Pontecorvo, Associazione Nazionale Magistrati Sezione di Roma, Giudice del tribunale dei minori;
C. Baker, responsabile progetto "città amiche dei bambini" UNICEF
C. Cecchini, assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia e ai Rapporti Istituzionali della Provincia di Roma;
A. De Cinti, dirigente UOSECS Municipio Roma 6;
M.T. Devito, coordinatrice progetto "Centro Urbano per la sicurezza del bambino";
R. Di Iorio, responsabile progetto per l’infanzia Centro Alfredo Rampi Onlus.
MOMENTI DEL SEMINARIO
Sintesi chiara degli obiettivi che le attività del Centro Alfredo Rampi perseguono da quasi 30 anni su tutto il territorio romano, sono le parole di Baker: "Tutti i bambini voglio le stesse cose: giocare, incontrarsi in sicurezza, in ambienti sani e puliti. Per diventare cittadini responsabili è necessario disporre di un luogo in cui crescere e di cui prendersi cura".
Il Centro Alfredo Rampi, come sottolineato dal dott. Vannisanti, mette da sempre il bambino al centro della ricerca accogliendo il suo peculiare punto di vista, fonte preziosa di informazioni. Il lavoro sulla sicurezza ha il fine ultimo di sensibilizzare ed educare l’infanzia, coinvolgendo attivamente ed in modo dinamico il bambino.
Ben presto il seminario cambia volto è diventa un vero e proprio dibattito tra gli adulti e i bambini presenti, i quali pongono domande, a volte preparate assieme a chi con loro ha lavorato nelle classi sul tema della sicurezza, a volte spontanee, nate da un genuino interesse per l’argomento.
La dott.ssa Di Iorio incoraggia i bambini a non smettere mai di avere fiducia nel proprio potere di cambiare le cose. "E’ possibile cambiare a partire dal proprio contributo, con uno sguardo volto al futuro, non lasciandosi schiacciare da realtà esterne non sempre confortanti ".
Ciò che emerge da questo incontro è la necessità che gli adulti si facciano carico delle esigenze dei più piccoli, siano portavoce delle situazioni potenzialmente pericolose che si presentano loro e che lo Stato sia garante del rispetto dei diritti dei bambini, tra i quali non può essere trascurato il diritto di vivere in un quartiere sicuro.
Il seminario si conclude con l’esposizione e presentazione dei disegni e la consegna di attestati di merito per tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla sua realizzazione.