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C.I.P. n. 21 - SICUREZZA SUL LAVORO
6 Dicembre 2013- Giornata Europea della Sicurezza "Come ricostruire dopo una strage"
Claudia Merolli
Psicologa Clinica e di Comunità.
Depliant informativo della Giornata Europea della Sicurezza "Come ricostruire dopo una strage"
La Signora Franca Rampi, Vivietta Bellagamba, Segretario Generale F.I.R.A.S. – S.P.P. e l’Ingegner Massimo Esposito, Amministratore Delegato della U- Series di Bologna durante la 7°edizione della Giornata Europea della Sicurezza.
Il giorno 6 Dicembre 2013 si è tenuto presso l’Hotel Capannelle di Roma il consueto appuntamento dedicato alla memoria di tutti i caduti sui luoghi di lavoro, organizzato dalla F.I.R.A.S. – S.P.P. (Federazione Italiana Responsabili e Addetti alla Sicurezza Servizi di Prevenzione e Protezione).
Gli esperti che sono intervenuti durante l’evento "Come ricostruire dopo una strage"
Il tema principale di questa 7°edizione della Giornata Europea della Sicurezza è stato quello di comprendere come sia possibile ricostruire dopo una strage, argomento sul quale si sono confrontati diversi esperti e specialisti nel settore.
Nello specifico durante il Convegno sono stati trattati argomenti e modalità inerenti a come ricostruire dopo una calamità naturale, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione ed analizzando modelli concreti applicati a casi reali.
L'evento è stato organizzato da Vivietta Bellagamba, Segretario Generale F.I.R.A.S. – S.P.P., la quale a seguito della proiezione di un filmato per ricordare le morti bianche, ha analizzato alcuni interessanti dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna che ritraggono un quadro agghiacciante dell’attuale situazione italiana per quanto riguarda la sicurezza e il numero delle vittime sul lavoro.
Vivietta Bellagamba, Segretario Generale F.I.R.A.S. – S.P.P.
Dall’inizio dell’anno, ha affermato Bellagamba, sono state documentate 552 morti per infortuni sul luogo di lavoro e altre 1150 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati monitorati 3690 lavoratori morti mentre esercitavano la loro professione comprese le vittime decedute anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare le 7400 vittime di infortuni mortali.
Fino ad oggi il 39 % dei morti sono lavoratori dell' agricoltura dei quali tantissimi schiacciati dal trattore. Il 22,2% in edilizia, il 16,6% nei servizi, il 5,9% nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il 5,4% nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie percentualmente più basse.
"Un’autentica carneficina", afferma la Bellagamba.
Rilevante è stata anche l’esposizione dell’Ingegner Massimo Esposito, Amministratore Delegato della U- Series di Bologna, il quale ha affrontato il tema delle radiazioni ionizzanti generate a seguito dell’esplosione della centrale di Fukushima spiegandone sia la pericolosità per l’uomo sia l’inquadramento normativo per la protezione dalle stesse.
Ingegner Massimo Esposito, Amministratore Delegato della U- Series di Bologna
A seguito di uno studio da lui effettuato per valutare il rischio a cui i lavoratori sarebbero stati esposti andando ad operare in alcune zone del Giappone come Utsunomya, Koriyama e Tokyo, Esposito ha affermato che nelle zone indisturbate come parchi e fiumi è presente una maggiore concentrazione di radioattività, mentre nelle aree urbane essa diminuisce notevolmente. A conclusione dello studio è risultato dunque necessaria la turnazione dei lavoratori durante l’anno nelle zone di Utsunomya, Koriyama e Tokyo ed è di fondamentale importanza per la salute consumare alimenti provenienti da industrie controllate dalle autorità competenti.
Il Professor Severino Nappi, Assessore al lavoro e alla Formazione della Regione Campania, il quale ha sottolineato l’importanza di premiare coloro i quali investono sulla Sicurezza ed incentivano il percorso collettivo verso un miglioramento della situazione attuale dei lavoratori.
L’Ingegner Patrizia Petricola, Assessore ai lavori pubblici e alla sicurezza del Comune di Avezzano, ha descritto la situazione post sisma nel suo Comune spiegando che ha dovuto chiudere tre scuole per motivi di vulnerabilità statica e non solo sismica, e contemporaneamente dovuto attuare la riprogettazione e la ricostruzione di cinque istituti scolastici.
Per quanto riguarda l’aspetto del sostegno psicologico nel post emergenza è intervenuta Rita Di Iorio, Presidente degli Psicologi delle Emergenze del Centro Alfredo Rampi.
Rita Di Iorio, Presidente degli Psicologi delle Emergenze del Centro Alfredo Rampi.
La Di Iorio ha affermato che per poter pianificare un intervento psicologico e psicosociale nel post emergenza sia necessario comprendere la complessità del concetto di emergenze, degli eventi traumatici, conoscere le possibili conseguenze psicologiche e sociali del trauma ed i diversi contesti di intervento.
Ha specificato inoltre che tra i fattori che influenzano una situazione di stress, di emergenza e di ricostruzione il più importante sia quello psicologico ed ha precisato che le conseguenze psicologiche di un evento traumatico possano essere devastanti per la vittima/e, la comunità e il contesto lavorativo. Per questo motivo, ha continuato la psicoterapeuta, “gli interventi in emergenza e post emergenza devono essere effettuati da personale specializzato in questo settore”. Si è soffermata sull’importanza dell’intervenire nell’ambito delle emergenze ambientali con un approccio multidisciplinare definito dagli esperti del Centro Alfredo Rampi "Intervento Psicodinamico Multiplo", il quale permette di lavorare sulla totalità della persona e non sulle mere reazioni sintomatiche dell’individuo. Tutto l’intervento deve essere mirato ad aiutare la persona nella comprensione del significato profondo di ciò che ha vissuto tutelandone la salute mentale ed il benessere psicosociale.
“E' ormai sancito a livello nazionale, europeo e dall'Inter-Agency Standing Commette che gli interventi nell'emergenza e nel post emergenza non dovrebbero essere azioni facoltative e secondarie ma di base realizzate attraverso interventi atti a contenere e azzerare gli effetti negativi personali, organizzativi, sociali ed economici conseguenti ad una catastrofe, mirati ad aiutare la vittima/e a capire il significato profondo di ciò che ha vissuto, a riattivare il flusso della vita e a restaurare in lei il senso di continuità, la ripresa quotidiana e quella lavorativa.” Queste le parole di Rita Di Iorio che ha concluso il suo intervento affermando che il sopravvissuto subisce sempre una perdita, soprattutto quella di un sé che non sarà più come prima, ma attraverso il sostegno e l’aiuto da parte di persone competenti nel periodo post emergenza, la vittima riuscirà a conservare o ad innescare voglia di vivere e fiducia in sé stesso che permetteranno il recupero del suo equilibrio psicologico.
L’aspetto giuridico e legale della sicurezza è stata affrontato, invece, dall’Avvocato Umberto Chialastri il quale ha affermato che per ottenere un risarcimento economico il soggetto debba esser stato coinvolto in un infortunio sul luogo di lavoro ed esso debba essere stato direttamente causato da una variabile interna al lavoro stesso. Ha anche illustrato diverse situazioni problematiche di risarcimento danni delle vittime sul lavoro.
▪ Ricerca del bambino disperso.
Nel pomeriggio fuori dall’albergo si è svolta una simulazione organizzata dalla Fondazione Alfredo Rampi il cui obiettivo era quello di ritrovare un bambino disperso con la messa in campo di un consistente gruppo di associazioni di protezione civile: Croce Rossa Italiana, Orme di Askan, Croce Blu di Guidonia Montecelio, Vigili del fuoco fluviali, Psicologi delle Emergenze Centro Alfredo Rampi e Clowns Protezione Civile Alfredo Rampi.
Alle 14,00 è iniziata l’operazione di ritrovamento: i due genitori disperati per la sparizione del figlio chiamano il 115 che dirama la notizia e ad allerta le squadre operative specializzate.
Sono giunte sul posto le Squadre di Protezione Civile, coordinate da Roberto Mantua, Direttore Operativo della Fondazione Alfredo Rampi, che iniziano a setacciare la zona rastrellando il vasto campo in cui il bambino si è allontanato dai genitori. Dopo le affannose ricerche si chiede l’intervento di un Gruppo Cinofilo di Soccorso "Le orme di Askan". Dopo alcuni minuti di perlustrazione Amon, il cane esperto di ritrovamenti persone scomparse segnala qualcosa e finalmente viene ritrovato il bambino. E’ disteso su un pianerottolo, è a terra, ha delle escoriazioni, delle contusioni e non riesce a muoversi. Nel frattempo era stato attivato il soccorso medico, che arriva con l’ambulanza della Croce Blu Montecelio. Gli operatori sanitari rilevano che il ragazzo sembra aver subito un trauma cranico e una frattura alla gamba, così immobilizzano il ragazzo come da protocollo e lo trasportano in barella fino all’ambulanza. In 35 minuti circa il ragazzo è stato trovato e messo in salvo.
Roberto Mantua, Direttore Operativo della Fondazione Alfredo Rampi.
A fine dimostrazione di soccorso, gli operatori sono stati accolti con un grande applauso nella sala conferenza dove, i partecipanti al Convegno hanno assistito alla simulazione su un mega schermo, grazie a delle riprese in diretta offerte da un operatore della RAI e commentate in sala da Daniele Biondo, Direttore Generale della Fondazione Alfredo Rampi. Non a caso, uno dei tre premi FIRAS Accademia è stato poi conferito al cane Amon ed al suo conduttore Maurizio "per il simbiotico lavoro di squadra uomo-cane a favore di soccorsi dopo la strage del terremoto in Abruzzo del 2009" lt http://www.agrpress.it .
Il cane Amon
Un altro riconoscimento è stato consegnato alla Signora Franca Rampi per l’ impegno all'interno del Centro Alfredo Rampi Onlus, la quale ha dedicato il premio all’educazione, alla sicurezza e alla promozione delle stesse.
È stato consegnato anche un riconoscimento per il lavoro svolto in Macedonia ed Albania al Professor Armando Masucci.
La premiazione della Signora Franca Rampi.
Nel pomeriggio è intervenuto Daniele Biondo, Presidente del Centro Alfredo Rampi che ha approfondito il tema "Dalla prevenzione al post- emergenza" premettendo che il Centro Alfredo Rampi Onlus ha elaborato nel campo della protezione civile un proprio originale modello culturale per aiutare i cittadini a prepararsi alle emergenze e sopportare la faticosa fase del post-emergenza partendo dal concetto di prevenzione.
Biondo ha sottolineato che l’essere preparati rappresenta il miglior modo per sopravvivere all'emergenza e per sostenere la fase di post-emergenza.
Inoltre, essenziale è offrire ad ogni cittadino l'occasione di prepararsi concretamente all'emergenza e indurre la comunità ad organizzarsi per un eventuale evento critico attraverso la predisposizione dei piani di emergenza ed il periodico addestramento pratico per l'attuazione degli stessi al fine di incrementare le capacità di resilienza individuale e collettiva.
Daniele Biondo, Presidente del Centro Alfredo Rampi.
Il Presidente del Centro Rampi conclude il suo intervento presentando nel dettaglio il progetto "Campo Vivi l’Emergenza", nel quale saranno organizzati corsi di preparazione all’evento critico rivolto a bambini, ad adolescenti, ai volontari di Protezione Civile, ai cittadini ed inoltre agli esperti del settore della sicurezza. Il campo sarà strutturato nello specifico per realizzare praticamente attività per l’autoprotezione dei cittadini e l’apprendimento delle principali tecniche di soccorso in emergenza tra cui il primo soccorso, l’antincendio, le tecniche per i volontari di protezione civile e per gli addetti alla sicurezza del lavoro.
Sono intervenuti inoltre Renzo Tiberi della Croce Blu accompagnato dai volontari del soccorso, il Dottor Domenico Maurizio Abbenante, Direttore Medico U.O.C. di Anestesia e Rianimazione Azienda Ospedaliera S.G. Moscati- Avellino con un intervento sul soccorso effettuato dagli operatori nella tragedia di Monteforte Irpino e Thoma Mico, Ministro del Lavoro dell’Albania il quale ha esposto la strutturazione degli interventi di ricostruzione nei Balcani.
Renzo Tiberi della Croce Blu con la squadra dei volontari del soccorso.
L’evento oltre ad essere stato dedicato alle vittime del lavoro ha voluto sensibilizzare ed informare la popolazione sul tema della Sicurezza con l’obiettivo di ridurre e possibilmente sospendere le morti bianche, cercando di adottare insieme all’Europa norme più dure per contrastare le irregolarità sul luogo di lavoro.