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Le isole Eolie

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C.I.P. n. 12 - TERRITORIO
LE ISOLE EOLIE
PRESENTATA SU JVGR LA NUOVA MAPPA DI VULCANO
Sonia Topazio* e Gianfilippo De Astis**

* INGV - Capo Ufficio Stampa.
** INGV - Ricercatore in Vulcanologia.


E’ da poco stata pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Volcanology and Geothermal Research, la nuova mappa di pericolosità di Vulcano (Isole Eolie), in grado di riportare alcuni parametri quantitativi derivanti dall’impatto di eruzioni freatomagmatiche (interazione fra magma e acqua), sul territorio di questa isola.


Foto 1. Mappa di pericolosità dell’isola Vulcano


Foto 2. Mappa dell’isola Vulcano


Foro 3. Isola Vulcano

La mappa è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università di Bari che ha condotto questo studio sulla pericolosità attraverso la combinazione di dati stratigrafici di dettaglio, dati statistici e modellazione fisica.
Nota fin dall'antichità per un’attività vulcanica ricorrente e potenzialmente pericolosa, l 'isola di Vulcano  è diventata oggetto di nuovi, approfonditi studi sin dal secolo scorso perché l’elevato flusso turistico (diecimila turisti in estate) ed il carattere prevalentemente esplosivo delle eruzioni originate dal suo cono attivo (la Fossa di Vulcano), hanno innalzato di molto il livello del rischio vulcanico.
Da tempo, era anche noto ai vulcanologi che la complessa storia eruttiva della Fossa era riconducibile ad un regime eruttivo caratterizzato da molteplici eventi esplosivi, ad energia variabile, che hanno quasi costantemente condotto alla formazione di nubi eruttive turbolente capaci di espandersi in tutte le aree dell’isola attualmente abitate.
Per disegnare la nuova mappa di pericolosità, s’è reso quindi necessario fare un salto di qualità nella comprensione degli effetti distruttivi derivanti dall’arrivo di queste nubi, adottando un nuovo metodo di integrazione di dati di diverso tipo. Sulla base di una stratigrafia studiata in grande dettaglio, i cinque ricercatori - Gianfilippo De Astis, Pierfrancesco Dellino, Luigi La Volpe, Daniela Mele e Roberto Sulpizio - hanno ricostruito la distribuzione sull’isola dei depositi da flusso piroclastico derivanti da queste eruzioni ed hanno selezionato quelli a più alto impatto negli ultimi 20000 anni, per i quali hanno poi definito alcuni parametri di impatto calcolati usando le caratteristiche fisiche delle particelle dei depositi stessi.
Questi parametri sono la pressione dinamica, la concentrazione volumetrica delle particelle delle correnti e l’energia d’impatto dei blocchi balistici.
Ed è con essi che è stata realizzata la carta quantitativa del pericolo presentata nell’articolo.
La carta ha una grande importanza sia per la futura pianificazione dello sviluppo dell’isola sia per il calcolo dei danni attesi sull’assetto urbanistico attuale.


 
 
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