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C.I.P. n. 3 - PSICOLOGIA DELLE EMERGENZE
INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE SUL RISCHIO INDUSTRIALE NEL COMUNE DI ROMA
Un opuscolo informativo, coordinato dall’ufficio extradipartimentale della Protezione Civile, risultato dal lavoro sinergico tra enti istituzionali e mondo del volontariato
Giovanna A. Scotto
(Fisico, responsabile sistemi informativi informatici telematici del Comune di Roma-Ufficio Extradipartimentale della Protezione Civile)
Il 10 luglio del 1976, per effetto di un guasto agli impianti dell’ICMESA di Meda, si sprigionò una nube di diossina che, diffondendosi su una vasta area di Seveso e dei comuni limitrofi, provocò serie conseguenze per l’uomo e per l’ambiente. Le immagini degli effetti sull’uomo del veleno, in special modo quelle dei bambini, furono ampiamente diffuse dai media, causando un enorme impatto psicologico sulla società. In breve tempo il caso Seveso divenne l’emblema del rischio incidente rilevante.
In seguito a ciò, la Comunità europea e i governi nazionali emanarono normative, sempre più stringenti, per regolamentare e prevedere misure più efficaci per la prevenzione e la mitigazione dei rischi derivanti da attività industriali potenzialmente pericolose.
Alla prima Direttiva europea, che prese il nome di "Direttiva Seveso", ne seguirono altre che portano lo stesso nome e che dedicarono sempre più attenzione agli aspetti gestionali delle imprese, all’informazione alla popolazione ed alla tutela dell’ambiente.
L’attuale quadro normativo è descritto dal d.lgs 17 agosto 1999 n. 334 "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose", successivamente modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005 n. 238 "Attuazione della direttiva 2003/10516 CE del dicembre 2003 (SEVESO III) sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose".
La norma in vigore impone particolari obblighi ai gestori degli stabilimenti, tenuti a prendere tutte le misure idonee a prevenire gli incidenti rilevanti, a limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente e a provvedere all'individuazione dei rischi, all'adozione delle appropriate misure di sicurezza, all'informazione, alla formazione, all'addestramento ed all'equipaggiamento di coloro che lavorano all’interno dello stabilimento.
Particolare attenzione è posta alla pianificazione delle emergenze. La legge, infatti, per la difesa dell’incolumità delle persone, la tutela dell’ambiente e la minimizzazione dei danni, prevede la predisposizione di Piani di Emergenza, sia all’interno dello stabilimento, a cura del gestore (PEI), che all’esterno, attraverso un iter che coinvolge vari Enti Istituzionali (PEE).
Con il d.lgs 238/05 viene a cadere l’obbligatorietà dell’informazione alla popolazione da parte del Sindaco, prevista dal precedente d.lgs 334/99, ma è comunque importante fornire, alle persone presenti a vario titolo nelle aree interessate dalle conseguenze e dagli effetti di un incidente rilevante, indicazioni sulle misure di sicurezza da adottare e sulle norme di comportamento da osservare in caso di incidente.
La modalità di diffusione dell’informazione è stabilita dal Comune, per esempio attraverso la divulgazione di materiali informativi quali opuscoli, volantini e pagine web, tenendo conto delle caratteristiche della popolazione (età, livello di istruzione, stato socio-economico), dei differenti livelli di vulnerabilità che caratterizzano alcuni gruppi di popolazione (anziani, disabili, stranieri) e della presenza di strutture sensibili (scuole, ospedali, centri commerciali ed altri luoghi ad alta frequentazione).
Il Comune di Roma ha collaborato con vari Enti Istituzionali e con il Centro Rampi Onlus, per la realizzazione di un elaborato che, in linguaggio semplice e comprensibile per il destinatario, mettesse in relazione gli aspetti più allarmanti dell’informazione (rischio) con la possibilità di prevenire o mitigare gli effetti indesiderati attraverso l’adozione di comportamenti di autoprotezione, elencando inoltre i numeri telefonici degli Enti preposti al soccorso, fondamentali nel caso si verifichi una situazione di emergenza.
L’opuscolo, oltre ad essere pubblicato sul sito del Comune, è stato distribuito nei Municipi che ospitano sul proprio territorio impianti soggetti al d.lgs 334/99 e s.m.i., ed in quelli limitrofi sui quali si possono avere ripercussioni in caso di incidente.