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C.I.P. n. 22 - PROTEZIONE CIVILE E VOLONTARIATO
FRANCA RAMPI, "MAMMA DELLA PROTEZIONE CIVILE", ALLA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA LEGGE DI PROTEZIONE CIVILE DEL LAZIO
La nuova norma approvata in Consiglio Regionale a febbraio
Lorenzo Chiavetta
Segreteria e Comunicazione Centro Alfredo Rampi Onlus
Fig. 1 – Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il prefetto Franco Gabrielli, l’assessore alla Sicurezza Territoriale dell’Emilia Romagna Paola Gazzolo e il presidente onorario del Centro Alfredo Rampi Onlus, Franca Rampi
"Ringrazio, per la sua presenza, Franca Rampi, la mamma della Protezione Civile in Italia". Queste le parole con le quali il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli, ha voluto rendere omaggio a Franca Rampi, presidente onorario del Centro Alfredo Rampi, all'apertura dei lavori per la presentazione della nuova legge regionale di Protezione Civile del Lazio che ha avuto luogo il 26 marzo 2014 presso l’Istituto Superiore Anticendi di Roma. Tra i relatori e promotori dell’incontro, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, i consiglieri regionali firmatari della legge, Massimiliano Valeriani (Pd) e Adriano Palozzi (Pdl), e l’assessore alla Sicurezza Territoriale dell’Emilia Romagna Paola Gazzolo.
Nel suo intervento, dopo aver ringraziato la giunta regionale per il lavoro svolto, Franca Rampi ha ricordato gli aspetti essenziali affinché la norma possa essere pienamente applicata: "l’educazione e la formazione permanente dei cittadini per costruire specifiche competenze auto protettive in caso d’emergenza; la diffusione e costruzione dei buoni comportamenti civici di protezione e rispetto dell’ambiente di vita; la responsabilizzazione dei cittadini nei confronti dei temi della sicurezza nei luoghi di vita e della protezione dai rischi del proprio territorio".
Il presidente onorario del Centro Alfredo Rampi ha voluto ribadire, inoltre, come "la sicurezza e la protezione civile siano una responsabilità di ognuno di noi", nonché "l’indicatore privilegiato del livello di civiltà di un Paese. Perché non ci può essere ricchezza materiale, sicurezza economica, se gli ambienti in cui viviamo diventano minacciosi e pericolosi". Per questo, è necessaria "una vera e propria trasformazione culturale che ci renda cittadini responsabili e attenti, attivi ed esigenti nella relazione con l’ambiente di vita che ci circonda, per conquistare il rispetto nei confronti degli altri, di madre natura e, in fin dei conti, di noi stessi, per affermare la supremazia dell’interesse collettivo su quello individuale".
In tutto ciò, un ruolo primario è dato alla prevenzione, che è strettamente connessa al concetto di resilienza della popolazione, punto focale della nuova legge.
"Il coinvolgimento attivo dei cittadini nel sistema di protezione civile – continua la signora Rampi - e la loro preparazione all'emergenza, vero elemento di resilienza collettiva, rappresenta da sempre per noi del Centro Alfredo Rampi la base di ogni seria politica della protezione civile. Abbiamo inventato e poi a lungo sperimentato metodologie di preparazione all'emergenza e di formazione permanente dei cittadini, e poi, con gli amministratori più sensibili, le abbiamo sperimentate in ampie porzioni di territorio".
La nuova legge, approvata in tempi brevissimi e col consenso totale tra maggioranza e opposizione, si regge su tre punti cardini, come evidenziato dal direttore generale dei Vigili del Fuoco, Domenico Rizzo: l’istituzione di un’Agenzia Regionale, per attività di supporto alla Protezione Civile, in collaborazione con le istituzioni locali; la formazione permanente; la valorizzazione del volontariato. Proprio quel volontariato che, come ha sottolineato il prefetto Gabrielli, è l’elemento principale tramite il quale si afferma la partecipazione della gente al sistema della Protezione Civile.
La dottoressa Gazzolo ha ricordato, invece, come la legge sia stata realizzata sulla scia dell’omologa norma realizzata in Emilia Romagna dal suo assessorato, la prima ad istituire l’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Secondo l’assessore, la legge funziona proprio perché garantisce una determinata autonomia regionale.
In conclusione, l’intervento del presidente Zingaretti, che ha seguito con interesse e partecipazione l’intero iter legislativo.
"Aspettavamo questa legge da 30 anni. Ed è quindi impossibile non reputare importante la realizzazione di una norma che rimetta al centro il valore della persona, la solidarietà e la sicurezza".
Zingaretti si è mostrato molto ottimista, sostenendo che la legge produrrà risultati positivi che tutti potranno sentire come propri, anche perché ogni istituzione locale dovrà adattarsi alla nuova legge. I sindaci, ad esempio, dovranno necessariamente rivedere i propri piani urbanistici. La priorità, secondo il governatore del Lazio, dovrà essere la messa in sicurezza del territorio, ma anche lo sviluppo di amore nei suoi confronti. A tal riguardo, risultano fondamentali il protagonismo del volontariato e la formazione.
"L’Italia deve continuare a credere nel valore della solidarietà, valore etico di cui lo Stato ha bisogno; e la formazione deve rappresentare uno degli strumenti più attivi, il pilastro per migliorare la qualità dell’intervento".
Perché, conclude il governatore, è "la formazione che dà sicurezza ai cittadini".